Scritto da anita51 il giugno 12th, 2005 | 2 comments
Fine. Finalmente.
Il penultimo giorno io e Alex abbiamo ascoltando i Kinks e i Goldfinger (sono il suo gruppo preferito ma abbiamo scoperto che nel cd cantavano cover dei Cure, di Peter Tosh e degli Who).
Poi ci ha consegnato i compiti di matematica e fisica. Quelli di fisica sono andati bene (lui 7 e io 6) ma quelli di matematica verranno bruciati.
Dalle otto dell’ultimo giorno in poi, io e Alex abbiamo passato insieme 26 ore.
La mattina ero particolarmente felice. È l’unico compagno di classe che saluto con allegria.
“Buon giorno Alex, buon giorno. Buon ultimo giorno.”
Dopo il suono della campanella sono uscita fuori dove si stava scatenando il finimondo. I soliti gesti spensierati di fine scuola: gavettoni, lancio di farina, doccia di birra… lancio delle uova.
Non ho preso parte a questo, ma ne sono rimasta vittima.
Il primo uovo ha colpito violentemente la mia mano ed è andato a sporcare le mie converse verde mela.

Anche i miei pantaloni, la mia maglietta e la mia borsa erano sporchi di uova.
La vicepreside ha avuto pietà di me e mi ha concesso di lavarmi nel bagno dei professori.
La serata si è conclusa con il concerto, di cui vi ho già parlato, nella mia casa in campagna.
È stato assolutamente fantastico e perfetto. TUTTO è andato bene.
Si sentiva bene, hanno suonato bene, è venuta tutta la gente che avevo invitato, nessuno ha rotto niente.
È venuta veramente tantissima gente e man mano che il campo si riempiva io mi preoccupavo ma non ci sono stati incidenti di nessun tipo.
Alle tre eravamo in 15 (e molte persone non le avevo mai viste) e ci siamo fatti degli spaghetti col tonno e un caffè very strong che non mi ha fatto dormire fino alle sette.
Verso le quattro tutti se ne sono andati.
Siamo rimasti in quattro a dormire stretti, stretti. Ma io continuavo a uscire nel prato, distrutto, ricoperto di lattine e bicchieri di plastica e pensavo che avrei dovuto pulire tutto… ma ero contentissima.
Il giorno dopo io ed Alex siamo stati gli ultimi ad andare via, siamo scesi a piedi in città dalle colline veronesi, io con un’asta, lui con il basso e con una lattina di fielsgold in mano.
 
Adesso apprezzo l’estate. La scuola è finita, andrà come andrà (tra qualche giorno sapremo i risultati). Ma almeno posso smetterla di tediarvi con le solite lamentele sui miei compagni di classe e raccontarvi di me, di Dublino, della Serbia, di Verona, di piazza Dante, della libreria e del commesso con i capelli rossi, e anche di quelle persone con cui trascorro la mia esistenza e del diciottesimo della Veronica dove ho capito molte cose su di me, su di lei, su di come e perché stiamo cambiando e
 
Categories: primo diario dalla camera oscura |

Comments (2)

  1. queen.of.pain ha detto:

    Mi รจ venuto il magone: quanti bei ricordi, beata te!

  2. utente anonimo ha detto:

    l’uovo deve essere qualcosa di terribile.. ma alla fine si sopporta tutto (:

    IlVileNorman

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