Scritto da verdeanita il giugno 12th, 2007 | 1 comment

Oggi, prima di andare in Biblioteca per dedicarmi al diritto costituzionale, mi recai dinnanzi al mio vetusto liceo, senza alcun apparente motivo, essendosi la scuola conclusa quattro giorni fa. Parcheggiai la bici nelle rastrelliere insolitamente vuote, entrai, salutali La Carla come di consueto e cercai l’ultimo numero del giornalino d’istituto.
Sono soddisfazioni finire per la prima volta sul “Kagathos” da ex-maffeiana. E tra gli “Ipse Dixit” ancora di più.
Il 9 giugno, da brava finta liceale, ho organizzato un concerto nella mia casa di campagna. Mi piace spacciare queste feste per il mio diciottesimo. Mi piace quando i gruppi che suonano mi fanno gli auguri in buona fede. Quindi io, in tutto, ho avuto qualcosa come cinque diciottesimi. Non male, vero? Anche se man mano che gli anni passano la storia diventa sempre meno credibile.
Il pomeriggio prima del concerto mi vide impegnata in alcune pseudo-prove a causa di Zeno, che ci offrì per pranzo una buonissima pasta servita in porzioni mastodontiche e condita con una dose per me troppo abbondante di peperoncino. Venni quindi costretta brutalmente a finirla, con la faccia paonazza e la gola in fiamme. La tortura si fece più crudele quando minacciarono di giocare a “Dubito” davanti ai miei occhi (essendo “Dubito” un gioco talmente violento da farmi piangere). Alla fine, mossi da pietà, i presenti acconsentirono a farmi gettare la pasta rimanente nel cestino dell’umido.
Ci trasferimmo poi in campagna a sistemare il “palco” (che ovviamente non è un palco, ma solo una colata di cemento in mezzo all’erba). El e danze ebbero inizio di lì a poco.
Ecco la scaletta, con tanto di genere idiota tra parentesi (non meno idiota di qualcosa come post-punk-indie-rock) e commenti.
Acido Pastello (tenghi). Io e Michele sviluppammo una delle nostre teorie idiote secondo cui all’aumentare delle capacità tecniche, i componenti di un gruppo diventano sempre più stronzi e aumentano proporzionalemente anche le loro pretese come quella di suonare sempre più tardi. Quindi, a causa del mio essere una zappa alla batteria, e della nostra scarna scaletta, e per rendere tutti più contenti (facendo suonare tutti un quarto d’ora più tardi), decidemmo di aprire noi la serata. Suonammo Tom Courtenay, Femme Fatale e poi, estemporaneamente, una canzone dei Ramones in stile Velvet Underground e, paradossalmente, fu quella de me suonate meglio (infatti non mi inchiodai neanche una volta, cosa che avvenne per le altre due canzoni).
Drem Rock (hardi). Questo gruppo di giovincelli simil-metallari ebbero il privilegio di comparire in scaletta in quanto “amici di mio fratello”.
Commisero un piao di gravi errori, come suonare la canzone proibita (Smoke on the Water) e dire “Questa canzone è dei Gun’s Roses” quando la canzone era di Bob Dylan (inutile dire a quale canzone mi riferisco: se non lo sapete, studiate!). A parte questo i giovincelli mostrarono buone capacità tecniche e il tastierista (Tobia) fu molto molto stiloso.
The Pausamerda (shalli). Denominati appropriatamente dal cantante “gruppo di desaparecidos”, rappresentarono il fulcro spirituale della serata, come spiegato da Fabio in questo post. Purtroppo durante questa esibizione fui impegnata nelle varie attività da padrona di casa/organizzatrice come salutare chi non vedevo da tempo, presentarmi a chi non avevo mai visto (ad esempio Chiara, una donna che m pare veramente gGiusta) , cercare bottiglie di vino apribili e bevibili (non l’Amarone, non l’Amarone) e dare del cibo a persone stanche e affamate(povero Lamberto). Quindi riuscii solo a sentirli in lontananza e l’ipressione fu positiva.
The Jokers (tulli). Un paio di settimane fa non conoscevo nessuno dei componenti di questo gruppo, ma li avevo già visti suonare un paio di volta. La prima volta pensai “Sono bellissimi/tenerissimi/adorabili”, la seconda “Sono anche bravi” e la terza dissi semplicemente “Mi hanno commosso, devo farli suonare a casa mia”. Durante il sound-check, gli avevo concesso dieci minuti in più degli altri gruppi, minuti che furono riempiti con canzoni imporvvisate e una “Moby Dick” con tanto di cambio di formazione. Inoltre suonarono “Bouree” e, su richiesta, “Living in The Past”. Puoi suonarono “Summertime Blues” che nella sua forma più rockeggiante e accompagnata da “My Generation” mi fece emozionare al pensiero del concerto di stasera.
Ancher (posti). Un giorno il mio amico Marci mi disse “Ascoltati il loro demo che è molto figo”. Perseguitai quindi uno dei due chitarrisiti (Tobia) fino a quando non ottenni il cd che in effetti si dimostrò piuttosto figo. Nel frattempo gli Ancher erano riusciti a suonare in svariati posti della provincia e io non ero mai riuscita a sentirli dal vivo (e non ero neanche del tutto convinta che fosse la voce di Zeno quella che si sentiva sul cd).E feci dunque una cosa molto logica come chiedere agli Ancher di suonare a casa mia. Ci rimisi un paio di bacchette, che finirono divise in due, ma ne valse la pena.
Durante lo smontaggio del palco ebbi anche il privilegio di provare a suonare il flauto traverso e la sega (sì, lo so che può sembrare strano, ma ho proprio suonato una sega).
Mi dedicai poi a pulire il prato ricoperto di bicchieri e lattine, con l’aiuto di svariate persone, tra cui il Fede, che comparve misteriosamente solo alla fine della festa.
Una festa proprio bella, che ha puntato più sulla musica che sul devasto generale.
Peccato per i Camera Stilo che non hanno suonato, dopo un soundcheck non particolamento riuscito… Mi sono mancati i Pixies e anche i SonicYouth. Ci volevano per completare la serata.
Codesto post è stato scritto ieri pomeriggio, l’ho pubblicato adesso, appena tornata dal concerto degli Who. Per questo la data è 12 giugno. In realtà è stato scritto l’11.

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One Comment

  1. utente anonimo ha detto:

    …grazie! anche tu mi sembri una donna gGiusta! sono stata contenta di averti conosciuto! magari ci rivediamo in giro da qualche parte…!

    (scusa il ritardo del commento, ma mi sono accorta del post solo ora… he he…)… senza contare il mio mega ritardo, è stata decisamente una bella serata!

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