Il mondo prima che arrivassi te.
Scritto da verdeanita il febbraio 7th, 2009 | 5 comments

L’acqua dentro il pentolino ha appena cominciato a bollire ed io ci aggiungo un dado al posto del sale, perché credo che questo potrebbe dare più sapore al cous-cous.
Le verdure che ho preparato di pomeriggio si stanno scaldando nell’altro fornello.
Irene si è appena tolta la giacca e l’ha poggiata sul divano, poi ha chiuso la porta che separa la cucina da quella che mi piace chiamare sala, anche se palesemente questa parola non la rappresenta: è troppo piccola e lo spazio è quasi interamente occupato da un tavolo.
Irene apre la finestra e si accende una sigaretta.
“Quanto ti fanno schifo i Tre Allegri Ragazzi Morti?” esordisce.
“Non saprei.”
“Suonano stasera all’Estragon, gratis.”
Il mio cervello partorisce due considerazioni immediate:
Uno: Gratis, è una parola che uso spesso, quando cerco di convincere la gente a seguirmi ai concerti, ma per convincere me non serve.
Due: la sera prima ero stata all’Estragon a vedere i Calexico. Mi ci vuole davvero poco per capire che, anche se il posto sarà lo stesso, la serata sarà completamente diversa.
In ogni caso la risposta è affermativa, anche perché l’Estragon è abbastanza vicino, l’autobus comodo, e il programma della serata prevede, altrimenti, un vecchio film contenente trame complicate su rapporti umani ambigui. Non ne ho proprio voglia.
Il cous-cous ha un sapore decente. Irene ha portato due bottiglie di Moretti, anche se le ripeto spesso che la birra italiana non mi piace.
Parliamo, parliamo. Piove e lei mi chiede una felpa. Deve dormire a casa mia e io mi offro di preparare l’altro letto, ma lei dice che tanto dormirà sul divano. Le serve il gel e io non ce l’ho e lei usa della crema idratante. Usciamo e piove. Aspettiamo l’autobus e intanto finiamo la Moretti.
Arriviamo per le ultime tre canzoni.
Penso.
Mi accorgo solo ora di quanto mi siano mancati i concerti semplici. Nel senso di un pubblico non troppo attento, non troppo esigente e ben predisposto a quello che si sta andando a sentire.
Mi accorgo solo ora di quanto mi manchi il Gate e il suo soffitto basso e il suo rum e pera che è stato il mio primo rum e pera.
Ha chiuso senza che me ne accorgessi.
Era stato il mio primo locale.
Mi sembra di avere di nuovo quindici anni quando, finito il concerto, corriamo velocemente fuori per prendere l’ultima corsa dell’autobus.
L’abbiamo persa, e facciamo tutta via Stalingrado a piedi, sotto la pioggia che non ha mai smesso di cadere.
Scopro un Irish Pub vicino a casa e ci prendiamo un’altra birra.
E’ tardi, così ne approfitto per usare la mia scheda internazionale per chiamare in un posto dove è ancora pomeriggio.
A casa, Irene mi chiede il portatile perché non riesce a dormire e vuole guardare un vecchio film contenente trame complicate su rapporti umani ambigui.
Io vado a letto, pensando che è una costante del mio divano, accogliere ospiti insonni.

Sabato 24 gennaio 2009, Tre allegri ragazzi morti, Estragon.

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torno sempre per un motivo (a Verona).
Scritto da verdeanita il febbraio 6th, 2009 | 2 comments

Stasera, Jersey all’Arci Kroen.
Mi accompagna mio fratello, felice di aver ricevuto in dono una camicia orrenda.
Domani, Red Worms Farm a Interzona, con successivo djset poco grazioso.
Sarà la mia prima sera a Interzona del 2009.
La prossima volta che tornerò a Verona sarà per andare dal dentista.
Oggi ho scoperto che il biglietto è aumentato di ben 35 centesimi.

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