Il giorno dello sconforto
Scritto da verdeanita il aprile 16th, 2010 | 2 comments

La tizia della camera libera solo per un mese mi ha mandato una mail dicendomi che la stanza era già affittata.
Ho controllato bene dov’era la stanza in Culonia e ho deciso che era veramente troppo lontana, quindi ho mandato un messaggio dicendo che non andavo più.
Nel frattempo un’altra mail era arrivata e ho fissato un appuntamento per mezzogiorno e mezza.
A mezzogiorno sono partita. Ero sulla U-Bahn quando ecco che due loschi figuri hanno tirato fuori il loro cartellino di controllori e hanno chiesto i biglietti a tutti. Sì, dei loschi figuri. Qui a Berlino prendono quei tizi che ciondolano tutto il giorno sulla metropolitana e li fanno diventare controllori. E’ già la terza volta che li incontro e, calcolando che in tutto ho passato a malapena dieci giorni, posso dedurre che sono una presenza costante. Ad ogni modo io ero tranquilla perché avevo il mio biglietto giornaliero che valeva fino alle tre. Il losco figuro però non si è convinto e mi ha fatto scendere. Così ho scoperto che il biglietto giornaliero non vale 24 ore ma vale fino alle tre di mattina del giorno seguente. Ha senso? Boh. Sul biglietto era spiegato? No. Ero nella merda? Sì. Ero in buona fede? Sì. Avevo avuto sfiga? Sì, e tanta. Dunque il tipo mi ha spillato 40 euro, mi ha augurato buona giornata e se ne è andato.
Sono arrivata al luogo dell’appuntamento e ho mandato un messaggio per sapere che campanello suonare. Non mi rispondono. Chiamo. Non mi rispondono. Aspetto dieci minuti e richiamo. Non mi rispondono. Gli auguro ogni male e me ne torno a casa.
Così ho deciso, visto l’andazzo, di prendere la camera dei dieci giorni. Qui non si profila nessuna soluzione celere. Tutti gli affitti partono da maggio e la Bongio mi vuole bene ma solo fino ad un certo punto. O forse sono io che le voglio bene fino ad un certo punto. Ad esempio fa un caffè terribile (acqua sporca), lascia la pasta scondita nella pentola e la condisce dopo o la mette in frigo così, scondita!, e non sa distinguere Vorname e Nachname (sì, giuro!). E russa. [No Bongi, in realtà ti vi ti bi]
Quindi da domani per dieci giorni avrò ben otto coinquilini.
Così posso mettere un altro segno di spunta sull’elenco "cose strambe che ho fatto". Come andare a cena con noti procuratori antimafia o fare 38 ore di treno per sentire i My Bloody Valentine o passare la notte all’addiaccio sull’orlo di un dirupo.

Categories: diario dalla camera oscura | Tags: |

Comments (2)

  1. utente anonimo ha detto:

    non so perché, ma l'ultima frase fa morire dal ridere. l'ho letta mangiando e per poco non mi strozzavo.

    margherita

  2. utente anonimo ha detto:

    c'e' sempre la casa di Gomitolo…

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