Una cosa che difficilmente dimenticherĂ².
Scritto da verdeanita il maggio 31st, 2010 | 1 comment

La fascetta verde viene staccata dal mio polso e impietosamente gettata nel cestino. E’ una delle poche cose in questa stanza a non finire per terra, e poi dimenticata per un tempo indefinito.
In effetti sarebbe ora di smetterla di conservare stupidi gingilli, biglietti di concerti e pezzi di carta di ogni sorta.
La fascetta verde recava il nome dell’Immergut Festival, una due giorni di musica ad un centinaio di chilometri a nord di Berlino, precisamente a Neustrelitz, nome che ancora mi risulta impronunciabile, con una line-up che conteneva nomi conosciuti, nomi attesi e nomi anche fin troppo noti, come quello dei My Awesome Mixtape.
Sprecherei una miriade di bla bla per raccontarvi tutti i loro concerti che ho visto tra Bologna e Verona, concerti che hanno toccato tutti i luoghi a cui finora ho voluto bene, compreso Interzona, dove entrambe le volte gli ho accolti con una terrina di biscotti.
Erano già passati a Berlino più di un mese fa, esattamente due giorni prima del mio arrivo e mi era dispiaciuto assai perdermeli.
Sabato sono partita per Neustrelitz con più attesa per loro che per gli altri nomi obesi che comparivano sul criptico sito del Festival.
Nel mio zaino avevo cibo per un esercito, comprese due bottiglie di vino italiano comprato al Lidl che sono stata costretta a bere in poco più di mezz’ora prima di entrare nell’area del festival.
Così il concerto dei Lali Puna l’ho visto completamente sbronza e quello degli Efterklang mentre cominciavo a capire dov’ero e a ricapitolare nella mia testa il programma della giornata (sì, alle quattro suonano i My Awesome, alle sette c’è il treno, alle otto arriviamo a Berlino, alle dieci e mezza devi essere a Pankow e parlare tedesco con i parenti del tuo nuovo moroso tedesco. Sì, quattro di mattina, sì, tesoro, non dormirai MAI!).
Quello che ho visto sul finire della giornata (perché è un nuovo giorno quando sorge il sole) credo che difficilmente lo dimenticherò. E credo che lo ricorderò come il loro concerto migliore.
So che mi sono divertita come mai prima, che i pezzi nuovi spaccavano tanto, che i tedeschi erano contentissimi, che ho ballato da matti e che comunque non riuscirei a descrivervi il tutto come meriterebbe.
Mi ricorderò il tendone strapieno di gente, la mia voce che si perde, loro che spaccano tutto e che non riescono ad andarsene dal palco perché tutti urlando ancora ancora e hanno anche spento gli amplificatori e tolto la corrente e loro hanno portato gli strumenti in mezzo al pubblico e hanno continuato a suonare. Che alla fine distribuivano cd a manciate e che quando mi sono voltata ho visto che era sorta l’alba e vuol dire che avevano suonato per due ore e nessuno se n’era accorto.

Categories: diario dalla camera oscura | Tags: , , |