dell’essere saturi.
Scritto da verdeanita il novembre 24th, 2010 | 11 comments

Ho sempre in mente una frase di Vasco Brondi che dice che Ferrara sembra il salotto di casa sua.
Pochi giorni fa l'incrocio tra Eberswalder Strasse, Danzinger Strasse e Kastanienallee, che quel giorno d'inverno che ero a Berlino per la prima volta mi era sembrato così immenso, mi era sembrato esattamente come Piazza Trento Trieste e via S. Romano.

Il programma dello scorso weekend doveva essere "i miei gruppi preferiti nel giro di tre giorni" e invece non era stato così e avevo dovuto riprogrammare tutto.
La prima sera avevo trascinato la Bongio e lei sembrava apprezzare più di me, mentre io tra un po' cascavo dal sonno.
L’ultima sera ero un po’ arrabbiata perché c’erano le sedie e dopo di loro aveva suonato un gruppo particolarmente noioso e io me n’ero andata alla quarta canzone. Loro avevano fatto “Detouring America with Horns” e un paio di canzoni da Painful e a me andava molto bene così.
Il fatto è che ho finalmente capito cosa c’è di diverso qui, o meglio, cosa questo comporti su di me.
A Verona, e in misura appena diversa a Bologna, non succedeva mai niente e le cose bisognava farle accadere.
Io facevo accadere che andavo ai concerti e adoravo aspettarli uno ad uno e poi andarci, ed era bellissimo, emozionante e catartico. E poi tornavo ad aspettare quello successivo e anche le cose che vi accadevano intorno.
Ma ero io che facevo accadere le cose. Qui invece le cose accadono anche se tu non fai niente e di questo non ho nulla da lamentarmi, è solo che sono stanca, soprattutto perché non ho mai tempo di pensare ai cambiamenti.
E sembra brutto dire che non ho più bisogno di andare ai concerti, ma mi sembra di essere satura di tante altre cose e non riuscire più a viverli bene.

Sabato, prima di andare alla festa della Bongio, dove avrei cercato di farmi degli amici aprendo le bottiglie di birra con i denti e avrei detto a Florian che non era un problema se dopo la mia festa aveva sporcato il divano, perché io avevo ancora la mia bici nel suo cortile e la mia bici è molto più grande dei suoi spermatozoi, ero andata con la Giulia a lavare i nostri vestiti a Rosenthaler Platz, in una lavanderia automatica con la tappezzeria e il bar con le poltrone.
Faceva molto Gilmore Girl. C’era una vetrina che dava sulla strada e lei si era portata da lavorare a maglia.
La domenica, nonostante l’hang-over, ero andata a MauerPark perché c’era il sole e poi a fare una passeggiata sul canale, perché qui il sole comincia a tramontare alle quattro ed era un peccato sprecarlo.
Qui le giornate di sole sono un po’ l’equivalente dei concerti.
5174341879_f8288bf998_b“Qui tutti fanno sempre le stesse cose”
“Bè, anche noi facevamo sempre le stesse cose”
“No, noi andavamo sempre negli stessi luoghi. Ma io le cose che dicevo con te me le ricordo” 

ps. la foto è di Michel, ma in realtà volevo dirvi che visto che non scrivo più tanto qui, mi farebbe piacere avere dei commenti anche solo come "ciao", giusto per farmi capire se ho cominciato a parlare da sola o no.

Categories: diario dalla camera oscura |

Comments (11)

  1. utente anonimo ha detto:

    Mi piace sempre leggerti, non parli da sola, stai vivendo un'esperienza che ho sempre sognato di fare… inoltre scrivi benissimo.
    Continuo immaginare di disegnare qualcosa scritto da te. Buona Berlino, i tempi freddissimi stanno per arrivare!

  2. utente anonimo ha detto:

    Ciao!

    (no, purtroppo non stai cominciando a parlare da sola, dovrai aspettare ancora un altro po')

    Phlo (chettevuolebbène)

  3. utente anonimo ha detto:

    <3

     

    Michel(e)

  4. utente anonimo ha detto:

    Non preoccuparti ogni tanto bazzico da queste parti. Mi interessa quello che succede più a Nord di qua, e lo racconti bene.

  5. utente anonimo ha detto:

    capisco il tuo turbamento da assenza di commentatori. ci eravamo dette di scatenare la rivoluzione dell'1.0 al contrario e alla fine non abbiamo combinato granché.
    vorrei tanto venire a trovarti. anche adesso. in questo preciso istante. ma temo di essere bloccata a trento. come hai letto sul mio blog, sto letteralmente andando fuori di testa e sono attraversata da dubbi esistenziali di portata pantagruelica.
    al momento l'unica cosa che voglio veramente fare nella vita è avere una fattoria. secondo te si potrebbe fare una fattoria urbana a berlino?
    un abbraccio,
    margherita

  6. verdeanita ha detto:

    @giulia ehi, proprio la settimana scorsa mi ero riguardata tutti i tuoi disegni. Sarebbe interessante vedere sotto forma di disegno cosa ispirano le mie parole! Il freddo sì, lentamente sta arrivando. Oggi ha cominciato a nevicare.

    @margherita la nostra rivoluzione sì, è stata un po' rimandata, dovremmo riprovarci, anche per le altre idee. Leggo le vicende sul tuo blog e un po' credo di riuscire a comprendere, ma soprattutto mi preoccupo.
    Quanto alle fattorie, Margherita! qui esistono. ne ho viste un paio e credo che ti farebbero uscire di testa, in senso positivo questa volta. Una è a Pankow, dove abitava Tobi ed era deliziosa. La seconda è a sud, nell'altra parte di Berlino e ho anche avuto l'occasione di farci una visita guidata perché fa parte dello stesso network di interzona ed è super. C'è la fattoria, con attaccata una scuola e il forno per fare il pane e tutto è rinnovabile e hanno persino il giardino sul tetto.
    http://www.kinderbauernhof-pinke-panke.de/ (questa è quella di Pankow)
    http://www.ufafabrik.de/intro.php questo è l'ufa fabrik che è anche un teatro, un ristorante… insomma di tutto.
    E scommetto che c'è anche molto altro…

    @altri vivibi

  7. attimo ha detto:

    Una volta sono arrivato a Pankow in bici, e la cosa più bella che ho visto arrivandoci erano due vecchi all'ultimo piano di un palazzo color blu elettrico. Questa cosa, che a Verona (e Bologna), le cose le facevamo accadere, e lì invece accadono. Non ho capito se c'è malinconia oppure niente, è soltanto una constatazione.

    Ciao, comunque :-)

  8. utente anonimo ha detto:

    Ciao,
    io ti leggo. Quelli nel link nella foto siamo io (ale), emi (il mio fidanzato) e alessio (il nostro best friend di berlino) lui  lavora al Barbie Bar, ma quest'estate quando eravamo da lui, lui era malato e non siamo mai andati al bar dove lavora. Il blog di riferimento invece è lo spazio che noi autogestiamo a livorno.
    ciao
    http://www.flickr.com/photos/loungerie/5205412004/

  9. vanooger ha detto:

    Ciao.
    Il mio blog ha surclassato il tuo.
    Tiè.

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