Ieri mattina mi hanno svegliato i Pogues
Scritto da anita51 il dicembre 4th, 2004 | Leave a comment

Ieri mattina mi hanno svegliato i Pogues… ne avevo bisogno. Sunnyside of the street mi infonde tranquillità. E ieri ne avevo bisogno perché ero un po’ agitata. Assembela Elettorale.
Non ho fatto colazione.
La giornata era un po’ uggiosa ma fa lo stesso.
Fuori dall’estravagario, dopo l’arrivo dei miei compagni di lista, saltello baldanzosa distribuendo volantini.
Nell’ingresso ripassiamo mentalmente il discorso e socializziamo con le altre liste.
Dentro al teatro la fame comincia a farsi sentire e recupero una crostatina al cioccolato a cui riesco a dare solo due morsi perché poi mi si strozza in gola.
Cerco dell’acqua ma è gia il momento di salire.
Il discorso va bene.
Dopo il discorso vengono i video e il nostro riceve abbastanza consensi (risultato molto buono se consideriamo che era stato montato solo il giorno prima… dalle 15.00 all’1.30).
Poi viene il dibattito.
La demenza di alcune liste è evidente. Tra chi non propone niente perché tanto sono cose irrealizzabili (bene, se questo è il punto di partenza, andremo lontano!) e chi pensa che comitato studentesco e consulta provinciale siano la stessa cosa, ce n’è per tutti i gusti.
Ma come mi hanno detto, la massa è stolta e vota a caso.
Io spero! Spero che qualcuno della mia lista venga eletto… non importa chi.
Oggi sono tristemente tornata a scuola.
I miei amici, che ormai considero ex, ieri sono, ovviamente, rimasti a casa a dormire.
Non mi hanno nanche chiesto come è andata. Ma non mi importa: probabilmente hanno fatto meglio a stare zitti.
L’unico dialogo construttivo l’ho avuto con Alex.
Gli ho chiesto se anche stamattina aveva vomitato.
A ricreazione sono uscita velocemente in chiostro. Mi sono accasciata sulla spalla di matteo.
“Oggi odio tutti”.
La Compagna di Giochi oggi stava male. Febbre. Forse troppo stress.
All’ultima ora (religione) la profe ha chiesto quali valori utilizzeremmo come fondamenti di una civiltà ideale.
La classe è divisa in tre file.
La fila a destra parla di “divertimento e fragole”.
La fila a sinistra di “fama e tracotanza”.
Io occupo da sola la fila in mezzo.
Tra le risa dei miei compagni la profe mi guarda sconsolata:
“Ma tu sei felice di questa situazione?”
“No.”
“E cosa si può fare?”
“Uccidiamoli tutti.”
[Nella mia civiltà ideale i cani giocano con le pecore e quando piove si scivola sul fango.]
Sono uscita anche oggi senza salutare nessuno.
In chiostro ritrovo matteo e di nuovo mi accascio sulla sua spalla.
“Cosa fai stasera?”. Mi chiede.
“Dormo, sono molto provata.”
Fuori, un essere di suprema bellezza si avvicina a noi e comincia a dialogare poco distante da me.
Guardo matteo.
“Non oggi, non oggi che odio tutti”.
Sono tornata a casa e ho pranzato in un quarto d’ora.
Poi sono andata via con gli scout, a sentire Alex Zanotelli che ha fatto rinascere in me un po’ di speranza (anche se i discorsi erano permeati da una fede che non ho).
Lungo la via del ritorno ho ascoltato prevalentemente Pearl Jam e Frank Zappa.
Ho sonno e sono strana.
Ho voluto bene a tutto e tutti per diciasette anni.
Oggi ho cominciato a odiare.

Categories: vecchio diario dalla camera oscura |

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