Scritto da verdeanita il dicembre 1st, 2005 | 1 comment

There’s a light

Questo pomeriggio me ne stavo schiantata sul letto, immersa nel mio tradizionale sonno apatico tre uno schema e l’altro.
Ripensavo allla professoressa di filosofia che mi illustrava il sistema del punteggio dell’esame di maturità, e sentivo il mio volto che impallidiva man mano che lei avanzava nella spiegazione, sentivo i punteggi abbassarsi… prima prova: 11/15 seconda prova 7/15 terza prova 4/15. Mi si strozzò il respiro in gola e cominciai a tossire. E lei disse:
”È ancora presto per soffocare”.

Sconvolta, ero uscita da scuola, e nel chiostro verdeggiante avevo scorto la figura oscura di Alex La Quercia che mi chiese come andava.
Io mi gettai contro di lui, abbracciandolo, e urlando “Non ce la faccio più, non ce la faccio più”.
Avrebbero dovuto bocciarci entrambi, o promuoverci entrambi, questa è la realtà. Ora non c’è soluzione.

[Penso che il problema più grande della mia maturità sarà non avere nessuno su cui appoggiarmi.
Nel senso che se mi mancherà qualche appunto, avrò un buco in qualche materia e chiederò aiuto ai miei compagni, loro mi sputeranno in faccia dall’alto della loro sapienza e mi lasceranno a marcire nella mia ignoranza.]

Fui poi svegliata dal mio vecchissimo 5110. Era arrivato un messaggio. Anzi, un doppio messaggio (cioè un messaggio troppo lungo che era stato spezzettato in due parti).
Tale messaggio conteneva una lascrimevole richiesta d’aiuto.

All’interno della mia sperimentazione, cioè Liceo Classico della Comunicazione, compare la straordinaria materia di Linguaggi non Verbali e Multimediali (spesso abbreviata in LNV e MM). Questa materia comprenda Cinema, Teatro, Musica e anche Informatica.
La prova di informatica, che spaventa un buon 99% degli studenti è “L’IPERTESTO”.
Per tutti è un ostacolo insuperabile, per me, che mastico HTML da sempre, è solo una formalità.

Fu così che una mia vecchia compagna di classe (e qui mi permetto di rimandarvi alla genesi della Seconda Ci) si ricordò di me, mentre annegava tra libri di informatica, appunti e programmi vari.

Io sono molto buona, non chiedo mai niente in cambio di qualcosa, però, essendo questa mia ex-compagna particolarmente brillante in tutte le materie (basta controllare le Pagelle D’Oro, pubblicate ogni anno sul quotidiano locale), l’occasione era troppo succulenta per lasciarsela scappare.
Così, mentre lei idolatrava la mia persona, posi le condizioni:
”Io ti dedico il mio pomeriggio, ma, alla fine dell’anno, quando sarò infangata in qualche materia, tu dovrai correre in mio aiuto. Chiaro?”

Fu così che passai un pomeriggio giocando con Front Page, cercando di condurre contemporaneamente una conversazione, senza successo, poiché cominciavo e interrompevo a caso i discorsi e pensavo in HTML, ma mi guadagnai un aiuto in una qualche materia per il mio esame di maturità.

il sottofondo:
Neil Young – Rust Never Sleeps

Categories: primo diario dalla camera oscura |

One Comment

  1. utente anonimo ha detto:

    giusto, i compagni di classe vanno utilizzati e per interessi scolastici e per sfoghi personali.

    mi dispiace venire inesorabilmente associato all’apertura di siti porno :D

    IlVileNorman

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