Politica spicciola #2, ovvero: cerchiamo di essere ottimisti.
Scritto da verdeanita il marzo 30th, 2010 | 6 comments

Qualche giorno fa sono andata a trovare mia zia, quella che non mi dava mai i soldini di mancia e che ha deciso, per la laurea, di darmeli tutti in una volta. Dopo averle raccontato qualche aneddoto sulla mia laurea siamo finite a parlare di politica. Lei ha votato Zaia. Ho cercato in tutti i modi di convincerla a non farlo e le mie argomentazioni erano numerose, valide e piene di passione. C’era però un problema: non proponevo un’alternativa, e così lei è finita a votare Zaia come il 60% dei Veneti. Quello che accadrà ora non oso neanche immaginarlo. I programmi politici della Lega sono da sempre caratterizzati da una lungimiranza che va da qui fino alla prossima settimana e da una cultura e apertura mentale pari a quelle di un cucchiaio.
Potremmo riassumere dicendo: parcheggi, fuori l’Italia dal Veneto, più polenta e meno cous cous, macchine, macchine, parcheggi, negri di merda, sicurezza, sicurezza, parcheggi.
Vorrei che ci fosse un partito che proponga invece: più trasporto pubblico, più cultura, più soldi alla ricerca e alla scuola, meno parcheggi, politiche di integrazione e non di paura, sostenibilità e buon senso. Purtroppo questo partito non esiste. Potrebbe e dovrebbe essere il PD ma così non è.
Io ho votato la mamma di una ragazza che faceva scout con me. Era brava e simpatica e di lei mi fido.
Ah, ecco: l’unica cosa buona che ha fatto il Pd è stata candidare per il consiglio regionale tutte persone giovanissime. Peccato che io l’abbia scoperto proprio al seggio. E peccato che molti non l’abbiano proprio scoperto.
Candidare dei ragazzi giovani è una buona cosa. Non mi venite a dire che è male perché sono giovani senza esperienza: se l’esperienza è quella di questa classe politica allora è meglio non averla.
Ad ogni modo… Berlusconi e Bersani possono dire quello che vogliono: dicono entrambi cazzate.
Bersani perché non ha senso guardare chi ha vinto più regioni: il centro-sinistra ne ha perse un sacco.
Berlusconi perché ha perso in modo lampante. Due regioni del centro-destra (Piemonte e Veneto) sono finite in realtà in mano alla Lega. In Lazio ha vinto di pochissimo e se si ricontassero i voti probabilmente il risultato cambierebbe. Perché lasciatevelo dire da una che fa la scrutatrice da un sacco di tempo: a me il principio di far valere la volontà dell’elettore ha rotto il cazzo! Per me dovrebbe valere il principio “Se non sei capace di fare due croci su un pezzo di carta allora non sei sicuramente neanche in grado di capire qualcosa di politica e quindi il tuo voto vale niente”. Perché in verità, in verità di dico che se si ricontassero tutti i voti contestati e poi attribuiti, tutti i voti disgiunti fatti alla cazzo, tutte le croci sbagliate, le preferenze inesistenti eccetera allora, non dico in Veneto, ma in Lazio e Piemonte sicuramente, i candidati di centro destra perderebbero quei bei due punti percentuali che li mettono in vantaggio.
Quando dico che tutti quelli di sinistra sono simpatici e quelli di destra no, che quelli di sinistra ascoltano buona musica e quelli di destra no, che quelli di sinistra si vestono bene e quelli di destra no, che quelli di sinistra leggono libri e quelli di destra no, che quelli di sinistra non guardano programmi televisivi di merda e quelli di destra sì, che quelli di sinistra si informano e quelli di destra no, probabilmente mi baso solo su sensazioni e sulle persone che conosco. E sbaglio.
Ma quando dico che tutte i voti per il centro sinistra hanno le croci al posto giusto e preferenze per candidati che esistono e che i voti per il centro destra hanno le croci messe alla cazzo che non si capiscono e le preferenze a candidati inesistenti, mi dispiace, ma dico il vero.
Ad ogni modo: Berlusconi ha fatto un po’ pietà e due regioni ricche e importanti sono in mano alla Lega e non so se questo un bene o un male. In Lazio dovrebbero ricontare le schede e andrebbe sicuramente al centro-sinitra, inoltre è la regione che ha avuto il maggior calo (calo che a livello nazionale è comunque spaventoso, l’affluenza è del 64,19%, meno delle scorse europee, cioè pochissimo).
E concludo facendo notate che il Pd, a livello nazionale, è il secondo partito appena 0,7 punti sotto il PdL. Senza prendere neanche una posizione! Questo può farci sperare: se in futuro il Pd riuscirà a dire anche una sola cosa di sinistra potrebbe diventare il primo partito.
Intanto annego nell’alcol e cerco una stanza a Berlino.

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Comments (6)

  1. HarleyQ ha detto:

    Il voto avrebbe senso qualora si capisse l'IMPORTANZA dello stesso.
    Per questo motivo si dovrebbe inculcare nella mente delle persone che l'astensione al voto è sbagliata e ci allontana tantissimo dal concetto di espressione della volontà individuale..che, come hai detto tu, non ha alcun senso se è fatta da persone che non sanno nemmeno come mettere una X. Tristemente dobbiamo ammettere che è la maggior parte di questi voti trasparenti e senza sostanza che danno potere.. sono i voti di quelli che mettono le x "a simpatia", "perchè quello racconta le barzellette" e non perchè ispirano fiducia o perchè hanno un piano politico convincente.. cosa che ahinoi manca un po' dappertutto mi sembra! Hai detto bene che il PD avrebbe potuto fare moooolte cose.. Ma sembra che nemmeno loro siano in grado di concepire qualcosa di valido. Ormai non credo più nemmeno a loro. E' assurdo che in un Paese l'opposizione VALIDA sia costituita da quella che fa un giornalista e non da un partito!
    Speriamo bene per il Veneto e per tutte le altre regioni! Io ad esempio sto dalla parte opposta alla tua, per cui l'idea della maggioranza leghista mi fa letteralmente rabbrividire..
    ps: "l'apertura mentale pari a quelle di un cucchiaio" mi ha fatto scompisciare XD
    Ciaociao!

  2. milkandmint ha detto:

    brava, gran bel post

  3. utente anonimo ha detto:

    bel post, mia cara. dovresti andarci tu in televisione a fare le analisi del voto degli italiani. sarebbe molto divertente da vedere :)

    margherita

  4. utente anonimo ha detto:

    bellissimo, bellissimo post per quanto troppo vero e per questo troppo "fastidioso"…

    rachele

  5. utente anonimo ha detto:

    C'è un errore piuttosto grande Anita: per fortuna non è il 60% dei veneti che ha votato Zaia, ma il 60% di chi è andato a votare, che è a sua volta il 66% dei veneti.
    L'astensione è come sempre il più grande partito e io adesso ne faccio parte perchè il sistema elettorale – non la legge – italiano non è da G8. L'unico paese in cui chi fa l'università lontano da casa deve tornare alla residenza per votare. L'unico paese del G8 che non sa cosa sia il voto elettronico e che continua a non sperimentarlo.
    Siamo un paese arretrato per il modo in cui votiamo e grazie al federalismo ogni regione può farsi la legge elettorale che preferisce: come se ciò desse un senso all'essere regione. La realtà è che il sistema diventa solo più asimmetrico e distorto. Ma davvero crediamo che il voto disgiunto sia una maggiore espressione democratica? Come si fa a crederlo se poi la gente non sa usufruirne?! Ma questa è una technicality del cazzo, lasciamo perdere…
    Io ho sempre sostenuto  che il voto amministrativo fosse indipendente dal politico, e non da oggi, ma proprio da quel clamoroso 11 a 2 di 5 anni. Tanto clamoroso quanto difficile da difendere. Francamente – come più o meno dicevi tu – il risultato poteva essere 9 a 4 anzichè 7 a 6. E saremo qui a far un altro tipo di commento…io onestamente se fossi campano di residenza, oltre che di nascita (cosa che sono), avrei votato il centro destra: come fai a ridare un voto al partito di Bassolino? La realtà italiana ha questo bug: non si espelle la gente dai partiti perchè i partiti non sono partiti, sono unioni di persone. Non hanno un requisito oggettivo dei partiti: le regole (la faccenda delle idee nei partiti non serve a un cazzo, soprattutto a vincere le elezioni, è 20 anni che berlusconi vince senza avere un'idea su cosa fare dopo aver vinto se non salvarsi e sopravvivere). Se Veltroni o Bersani avessero cacciato Bassolino avremmo registrato un cambiamento a livello nazionale dell'immagine del partito, ma a Veltroni è stato impedito e Bersani invece viene dalla stessa famiglia di Bassolino (la famiglia D'Alema). Quindi la Campania era scontato si perdesse. Come era scontato non conquistare Lombardia e Veneto. A proposito: Penati ha perso le comunali e le provinciali a Milano e le regionali in Lombardia. Non sarebbe il momento di appendere le scarpe al chiodo per lui? O vuole continuare a provarci finchè non ci riesce? Ce l'ha una decenza quest'uomo o insiste col fare politica?
    Per la Calabria vale il discorso della Campania: mala amministrazione di Loiero, l'alternanza era necessaria e da democratico la auspicavo per primo.
    Mercedes Bresso invece ha perso di pochissimo (uno 0,4% se non erro)…colpa del movimento 5 stelle? No, colpa dell'astensionismo. Nessuno mi toglierà l'idea che l'astensionismo c'è stato, ma a sinistra, non a destra. Tuttavia l'astensionismo lo imputerei ai politici nazionali di tutti gli schieramenti: nessuno li sopporta più nei loro salotti in cui parlano di nulla.
    Nel Lazio invece pare che la Polverini abbia vinto grazie anche ai musulmani moderati…non che io sappia chi e quanti siano (probabile che anche loro come l'udc siano anti-abortisti), ma credo abbastanza che anche loro siano cascati nella campagna da MSI che il PDL si porta ancora dietro nel Lazio…anche qua però la regione era difficilmente difendibile a causa dello strano senso etico di Marrazzo. Il non avere una lista pdl a roma non mi pare abbia influenzato tanto il risultato…le schede bianche sono rimaste un pò quelle.

    L'unica cosa che nessuno ha detto è questa, anche se può suonare molto ottocentesca…bisogna riconquistare le campagne, che oggi si chiamano periferie.
    Nelle città, nei centri, per fino in quello di Verona il PD è spesso il primo partito, e se non è il primo è il secondo. Ma uscendo dai centri e andando via via perso le zone più esterne e i paesini prevalgono partiti via via più estremi (nonchè di destra…la Lega al nord, altre cose strane tipo la destra e MPA al sud)…a Torino la Bresso ha costruito il suo zoccolo duro. A Roma centro la Bonino. A Milano il PD è forte in città…questo anche in realtà non capoluogo di regione: le comunali per ora non vanno male….Venezia si conferma città di sinistra per fortuna, così come altri capoluoghi di provincia in pianura padana e altrove.

    Il problema è appunto dare una speranza economica alla gente delle periferie, che è evidentemente la più povera, quindi la meno istruita, quindi quella che legge meno e guarda più tv (e con poco spirito critico in quanto poco istruita, per giunta)…non voteranno mai PD se questo non se ne esce con programmi seri…e i programmi sono gli slogan e i numeri…quasi mai le idee. Le idee non bisogna dirle, bisogna trasformarle in realtà una volta arrivati al governo. Dire più bici è un'idea, ma bisogna dire come fare a raggiungerla (e francamente non lo so). In sostanza al PD serve un programma che ancora non ha. Dire l'eolico o il solare è bello e non troverà mai ostacoli, ma bisogna dire DOVE E QUANTO INVESTIRE. Chi paga e chi se ne avvantaggia…perchè solitamente l'Italia è il paese in cui paga la comunità e se ne avvantaggia il privato che gestisce…perchè ovviamente tutti crediamo che il privato gestisca meglio dello Stato…peccato poi che si tenga pure i ricavi (se non anche altre sovvenzioni durante la gestione).

    Ci son pochi cazzi…le prossime, le politiche, bisogna vincerle perchè il prossimo parlamento elegge il presidente della Repubblica. Mica pizza e fichi.

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