(Sì, mi sono presa uno smartphone e mi piace usarlo. E su Instagram sono qui.)
1. La Berlinische Galerie, dove ero andata pensando di passarci un paio di ore e da dove uscii molto più tardi dicendo al mio accompagnatore che da quel momento io e lui ci saremmo dedicati solo ad attività delimitate nel tempo, perché lui nei musei è troppo lento.
2. Aula vuota prima del mio corso su Hannah Arendt. Questo corso si svolge il giovedì dalle 18 alle 20 e considerato che l’altra mia lezione quel giorno comincia alle 10, il giovedì per tutto il semestre è stato “il giorno della produttività”, passato prevalentemente in biblioteca a mandare mail.
3. Il mio amico Momo si è trasferito a Berlino e il giorno che ha inaugurato il suo appartamento (che poi non è suo ma del Principato del Lichtenstein) ci ha invitati a casa sua e abbiamo passato la sera a bere vino, ascoltare dischi dei Pavement (e di Celentano) e a ballare nel suo immenso soggiorno. #quality
4. La neve, quella vera.
5. Il soffitto dello Schokoladen, quella sera che suonavano Momo e William e io avevo invitato Lorina, e lei aveva invitato Till, che io non vedevo da un anno e mezzo e che all’inizio non avevo riconosciuto, e lui aveva invitato Tobi. Così io e lui siamo rimasti fino alle tre sul divanetto a parlare di quanto ci fossimo amati e di quanto fosse stato bello stare insieme. E poi io ho aspettato da sola che il Dj finisse di suonare e sono tornata a casa con l’N8.
6. La domenica che ho fatto la pizza e mio fratello mi ha chiamata dall’Australia per dirmi cosa stavo sbagliando.
7. Un martedì che sono andata a far stampare 1000 flyers per i concerti di His Clancyness e Be Forest e poi sono andata a fare colazione in un bar che frequentavo nel 2010 e ci sono rimasta a studiare per ore, con De Andrè in sottofondo (chissà perché).
8. Promo pronti a partire.
9. E infine: ghiaccio sul fiume, il giorno che sono andata a licenziarmi.
E questo è stato gennaio! A febbraio abbiamo già un nuovo lavoro, un concerto fighissimo (His Clancyness al Monarch) e una Bewerbung da scrivere per una cosa ad Amsterdam! Bum!