Arcade Fire, Primavera Festival e correlate perplessità
Scritto da verdeanita il novembre 4th, 2013 | 2 comments

Ho deciso di sollevare questo blog dall’oblio in cui sta sprofondando per condividere la mia perplessità.

È da stamattina che sono perplessa.

Stamattina hanno annunciato un nuovo nome al Primavera Festival di Barcellona e sono gli Arcade Fire.
Io ho un biglietto per l’Optimus di Porto e ci sono buone probabilità che la line up sia la stessa. E io non ho mai visto gli Arcade Fire dal vivo e il loro nuovo album mi piace tipo tantissimo, quindi dovrei essere qualcosa come mega iper contenta.
Invece sono perplessa.

Pensavo, quando comprai il suddetto biglietto, che da qui a giugno sarebbe stato un susseguirsi di gioia e attacchi di cuore ad ogni annuncio. Invece boh (ok, devono ancora confermarli per l’Optimus, quindi forse questa perplessità è solo l’anticamera della gioia).

No ma il fatto è che per annunciare gli Arcade Fire hanno messo un poster gigantesco in una piazza di Barcellona. Poi ovviamente qualcuno ci ha fatto una foto, la foto è finita sull’internet e così l’hanno saputo tutti. E quindi la prima cosa che ho pensato è che potevano dirlo direttamente sull’internet e fine. Ovvio, non sarebbe stato così eclatante. E costoso, aggiungo.

Da quando vivo a Berlino mi è spesso capitato di vedere poster che pubblicizzano gli album in uscita, oltre che i concerti in arrivo. Quindi tutto sommato è una cosa normale, usare i poster per dire certe cose.

Però penso che quel poster gigantesco sia costato un sacco di soldi, ma proprio tanti. E soprattutto che il pubblico raggiunto sia poi lo stesso che ha letto la cosa su Twitter e Facebook. E forse un paio di spagnoli che ignorano cosa sia il Primavera e che stamattina passavano di lì.

E quindi da un lato penso che sia un po’ una sbrodolata fare le cose così. Perché mi piace pensare che la musica che ascolto sia ancora collegata a cose come sale prove nei garage, a zine o a piccoli blog che pubblicano recensioni, a parole come “indie” o “DIY” e mi pare fuori luogo vedere il nome degli “Arcade Fire” dove di solito leggo “Coca Cola” o “Nespresso” (confesso che non ho avuto tempo di cercare sull’internet notizie su altri eventuali mega poster di gruppi così, magari è già successo e io dormivo).

Potrei fare i conti in tasca al Primavera e probabilmente non terrei conto di un miliardo di fattori che invece sono importantissimi, però la prima cosa che ho pensato è che con i soldi di quel poster ci pagavano il cachet di una decina di gruppi. E poi, di nuovo, ho pensato che non ne sapevo nulla e chissà quanto hanno ponderato questa scelta di marketing.

Poi però per tutto il giorno ho pensato che i gruppi medio piccoli sui cachet dei festival ci costruiscono i tour. E che quindi sostanzialmente si tratta di dieci tour in meno di dieci gruppi magari fighissimi che non conosceremo mai, contro un poster gigantesco per un gruppo che già tutti conosciamo e che spacca, certo, ma che non credo abbia bisogno di ulteriori spinte.

Ed è per questo che è da stamattina che sono perplessa.

(la foto l’ho presa da Frigopop)

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Immergut Festival
Scritto da verdeanita il giugno 17th, 2012 | 1 comment

Come qualcuno di voi avrà già visto, ho ripreso a collaborare con Indie For Bunnies e l’occasione è stata l’adorabile Immergut Festival (a cui avevo già presenziato nel 2010 quando i My Awesome Mixtape fecero quel concerto assolutamente da panico che mi ricorderò per sempre).
La recensione raccoglie sì qualche aneddoto personale ma non racconta proprio tutto tutto (tipo non racconta nei dettagli la mia sbronza gigantesca del sabato, quando mi aggiravo per il festival con una faccia orribile, un vestito a pois super pucci e delle pastiglie di aspirina infilate nel reggiseno perché non avevo una borsa).
Ad ogni modo, qui potete leggere il report del primo e del secondo giorno. Brevemente vi dico che il concerto più bello è stato quello dei Tall Ships. E qui sotto trovate le foto un po’ più in grande. Tutto analogico e biologico, come sempre.




Hidden Cameras

Hidden Cameras

Blood Red Shoes


Sin Fang


Tall Ships

Tall Ships

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Una cosa che difficilmente dimenticherò.
Scritto da verdeanita il maggio 31st, 2010 | 1 comment

La fascetta verde viene staccata dal mio polso e impietosamente gettata nel cestino. E’ una delle poche cose in questa stanza a non finire per terra, e poi dimenticata per un tempo indefinito.
In effetti sarebbe ora di smetterla di conservare stupidi gingilli, biglietti di concerti e pezzi di carta di ogni sorta.
La fascetta verde recava il nome dell’Immergut Festival, una due giorni di musica ad un centinaio di chilometri a nord di Berlino, precisamente a Neustrelitz, nome che ancora mi risulta impronunciabile, con una line-up che conteneva nomi conosciuti, nomi attesi e nomi anche fin troppo noti, come quello dei My Awesome Mixtape.
Sprecherei una miriade di bla bla per raccontarvi tutti i loro concerti che ho visto tra Bologna e Verona, concerti che hanno toccato tutti i luoghi a cui finora ho voluto bene, compreso Interzona, dove entrambe le volte gli ho accolti con una terrina di biscotti.
Erano già passati a Berlino più di un mese fa, esattamente due giorni prima del mio arrivo e mi era dispiaciuto assai perdermeli.
Sabato sono partita per Neustrelitz con più attesa per loro che per gli altri nomi obesi che comparivano sul criptico sito del Festival.
Nel mio zaino avevo cibo per un esercito, comprese due bottiglie di vino italiano comprato al Lidl che sono stata costretta a bere in poco più di mezz’ora prima di entrare nell’area del festival.
Così il concerto dei Lali Puna l’ho visto completamente sbronza e quello degli Efterklang mentre cominciavo a capire dov’ero e a ricapitolare nella mia testa il programma della giornata (sì, alle quattro suonano i My Awesome, alle sette c’è il treno, alle otto arriviamo a Berlino, alle dieci e mezza devi essere a Pankow e parlare tedesco con i parenti del tuo nuovo moroso tedesco. Sì, quattro di mattina, sì, tesoro, non dormirai MAI!).
Quello che ho visto sul finire della giornata (perché è un nuovo giorno quando sorge il sole) credo che difficilmente lo dimenticherò. E credo che lo ricorderò come il loro concerto migliore.
So che mi sono divertita come mai prima, che i pezzi nuovi spaccavano tanto, che i tedeschi erano contentissimi, che ho ballato da matti e che comunque non riuscirei a descrivervi il tutto come meriterebbe.
Mi ricorderò il tendone strapieno di gente, la mia voce che si perde, loro che spaccano tutto e che non riescono ad andarsene dal palco perché tutti urlando ancora ancora e hanno anche spento gli amplificatori e tolto la corrente e loro hanno portato gli strumenti in mezzo al pubblico e hanno continuato a suonare. Che alla fine distribuivano cd a manciate e che quando mi sono voltata ho visto che era sorta l’alba e vuol dire che avevano suonato per due ore e nessuno se n’era accorto.

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