L’inverno che non passa
Scritto da verdeanita il aprile 25th, 2013 | 1 comment

Neverending winter from verdeanita on 8tracks Radio.

Non faccio mai mixtape ma su Spotify avevo questa manciata di canzoni e volevo congelare il momento.
Sono le canzoni che ho collegato a questo inverno troppo lungo.
La foto l’ha fatta Moritz a Zurigo con un rullino da 1600 ISO che ho comprato a Belgrado e che gli ho regalato quando è venuto a trovarmi a Verona.

Shave My Pussy – Chad VanGaalen
Zurich is stained – Pavement
Nevica – Gazebo Penguins
Summer Storm – Girls in Hawaii
Samuele’s Magic House – The Ian Fays
Here to fall – Yo La Tengo
Chemicals – The Notwist
Everything is Soft – Fake P
Insomnia – Electric President
Silent April Left us Without a Kiss – My Awesome Mixtape
Smells like content – The Books

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Silent april left us without a kiss
Scritto da verdeanita il aprile 15th, 2013 | Leave a comment


Domenica 14 Aprile erano esattamente tre anni da quando mi sono trasferita a Berlino (con il bagaglio a mano e 15 kg di zaino e con un misero livello A2 di tedesco). Ed era anche il primo giorno di primavera dopo questo inverno lunghissimo.
La notte non avevo dormito e mi ero svegliata circa alle 5 ed ero uscita a vagare per Weserstraße.
Sono andata fino a Prenzlauerberg con la Ringbahn.
Ho ritrovato la scuola di musica dove una volta ero andata a prendere Tobi.
Ho camminato lungo Danzigerstraße. Probabilmente non ci passavo da una vita.
Ho fatto colazione nell’unico bar aperto di Kastanienallee, con una cheesecake e una tazza di caffé. Erano circa le otto.
Le uniche cose da leggere che avevo nella borsa erano un libro in serbo che mi ha regalato Milica e il dizionario di serbo-croato. Allora mi sono messa a tradurre.
Sono stata tra le prime clienti a Mauerpark. Il mio amico Marc vendeva dischi e ho chiacchierato con lui. Erano circa le nove.
Al banchetto di fianco al suo ho trovato i dischi dei My Awesome Mixtape e ho comprato “My Lonely and Sad Waterloo” per regalarlo a Giulio.
Ho preso una multa sulla U-Bahn perché avevo dimenticato il Semesterticket a casa. Erano le 10.59 di domenica. Ed ero ad una fermata da casa mia.
Ho bevuto il caffé sul balcone per la prima volta questa “primavera”.
Ho chiesto alla mia amica, ospite da me, di dormire da un’altra amica perché avevo problemi a dormire (a.k.a. sto invecchiando).
R. mi ha mandato un messaggio orribile.
Sono andata a Templehof con Anni e Karin.
Ho incontrato Lamberto a Templehof (l’ultima volta ci eravamo visti a Vienna).
Sono andata a Görlitzer Park con Anni e Karin e Rachel e Giulio. Ho regalato il cd a Giulio.
Siamo tutti andati all’Open Mic al Madame Claude e Giulio ha suonato due canzoni (una degli Amari).
Sono tornata a casa esausta e ho dormito benissimo.

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Una cosa che difficilmente dimenticherò.
Scritto da verdeanita il maggio 31st, 2010 | 1 comment

La fascetta verde viene staccata dal mio polso e impietosamente gettata nel cestino. E’ una delle poche cose in questa stanza a non finire per terra, e poi dimenticata per un tempo indefinito.
In effetti sarebbe ora di smetterla di conservare stupidi gingilli, biglietti di concerti e pezzi di carta di ogni sorta.
La fascetta verde recava il nome dell’Immergut Festival, una due giorni di musica ad un centinaio di chilometri a nord di Berlino, precisamente a Neustrelitz, nome che ancora mi risulta impronunciabile, con una line-up che conteneva nomi conosciuti, nomi attesi e nomi anche fin troppo noti, come quello dei My Awesome Mixtape.
Sprecherei una miriade di bla bla per raccontarvi tutti i loro concerti che ho visto tra Bologna e Verona, concerti che hanno toccato tutti i luoghi a cui finora ho voluto bene, compreso Interzona, dove entrambe le volte gli ho accolti con una terrina di biscotti.
Erano già passati a Berlino più di un mese fa, esattamente due giorni prima del mio arrivo e mi era dispiaciuto assai perdermeli.
Sabato sono partita per Neustrelitz con più attesa per loro che per gli altri nomi obesi che comparivano sul criptico sito del Festival.
Nel mio zaino avevo cibo per un esercito, comprese due bottiglie di vino italiano comprato al Lidl che sono stata costretta a bere in poco più di mezz’ora prima di entrare nell’area del festival.
Così il concerto dei Lali Puna l’ho visto completamente sbronza e quello degli Efterklang mentre cominciavo a capire dov’ero e a ricapitolare nella mia testa il programma della giornata (sì, alle quattro suonano i My Awesome, alle sette c’è il treno, alle otto arriviamo a Berlino, alle dieci e mezza devi essere a Pankow e parlare tedesco con i parenti del tuo nuovo moroso tedesco. Sì, quattro di mattina, sì, tesoro, non dormirai MAI!).
Quello che ho visto sul finire della giornata (perché è un nuovo giorno quando sorge il sole) credo che difficilmente lo dimenticherò. E credo che lo ricorderò come il loro concerto migliore.
So che mi sono divertita come mai prima, che i pezzi nuovi spaccavano tanto, che i tedeschi erano contentissimi, che ho ballato da matti e che comunque non riuscirei a descrivervi il tutto come meriterebbe.
Mi ricorderò il tendone strapieno di gente, la mia voce che si perde, loro che spaccano tutto e che non riescono ad andarsene dal palco perché tutti urlando ancora ancora e hanno anche spento gli amplificatori e tolto la corrente e loro hanno portato gli strumenti in mezzo al pubblico e hanno continuato a suonare. Che alla fine distribuivano cd a manciate e che quando mi sono voltata ho visto che era sorta l’alba e vuol dire che avevano suonato per due ore e nessuno se n’era accorto.

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